La psicosomatica olistica di J.R. Carballo

La medicina psicosomatica suppone una convergenza dalle più eterogenee direzioni: dall'investigazione della neuro-fisiologia e della clinica, dallo studio delle funzioni del rinencefalo fino alla psicoanalisi, dalla istologia fisiologica dell'ippocampo fino agli studi sperimentali sulla modificazione delle funzioni degli organi in seguito all'influenza dell'emozione, dalla psicologia sperimentale comparata fino alla più moderna neuro-fisiologia. Ma, contemporaneamente, convergono attività di straordinaria importanza nella pratica medica, come la psicoterapia con altre, a prima vista teoriche e speculative come l'antropologia, che entra dentro quell'impulso verso il sapere ultimo delle cose che caratterizza ogni formazione aperta .
Nella medicina psicosomatica la "chiave" risiede nella biografia. Il paziente, con suoi i segreti più profondi che sono all'origine o determinano l'evoluzione della malattia.
Rof Carballo capisce che la conoscenza della psiche è un mosaico al quale si può accedere da varie posizioni: dalla neurofisiologia della condotta, della memoria, attenzione e percezione, ma si può accedere anche per mezzo della psicoanalisi, della genetica e dell'etologia. Tuttavia considera che avvicinarsi esclusivamente da una qualunque di queste prospettive non è sufficiente, per questo inizia un lavoro ingente a partire dalla sua opera Urdimbre afectiva y enfermedad.
L' immaturità con cui nasce il cervello riscuote un'enorme importanza, perché permette che nel suo sviluppo comunichino come modulatori: il clima sociale, le reazioni di fronte all'unità padre-madre, i modelli generazionali trasmessi ecc... Tutto ciò, si vede riflesso in strutture anatomiche, biochimiche, enzimatiche, etc. L'immaturità fa si che l'essere umano possa esistere solo se c'è il prossimo e contemporaneamente possa trasmettere, attraverso le generazioni, storia e cultura.
E come nel cervello esistono aree programmabili, tanto importanti per il sè, ci sono anche aree programmabili nel sistema immunologico ed endocrino. Vi sono tre programmazioni parallele: la neurologica, l'immunitaria e l' endocrinologica. In esse si danno le basi dell'identità umana, del sè. E questo ha alcune implicazioni enormi in quanto alla salute ed alla malattia. Pensiamo alla relazione tra processi mentali, (neurologici), endocrini (risposta allo stress) ed immunologici (malattie autoimmuni, diminuzione delle difese contro mutazioni, cancro, virus etc). Questa è la base della patologia integrale, olistica, psicosomatica. Vi è un "intreccio", un'interconnessione intersistematica che dobbiamo analizzare a molti livelli nel considerare una malattia. Contemporaneamente, il sè si riflette nell'ambiente, nella famiglia, nella storia, il che permette una lettura psicodinamica ed anche sistemica, ed oltre, più in là. Rof Carballo pensa infatti che i centri regolatori psicosomatici più elevati, abbiano il limite di una realtà inaccessibile, ontologica che apre le vie ad una comprensione di significato, estetica o spirituale.
La medicina moderna è influenzata dal "pensiero operatorio", esente di calore emozionale e di intimità. La proposta di Rof Carballo consiste nel ripensare la scienza, la società e soprattutto, ripensare criticamente la medicina. Questo programma sta alla base della sua evoluzione intellettuale, della sua formazione come istopatologo, fino alla medicina psicosomatica. Criticò che l'insegnamento della medicina si sforzasse esclusivamente nel formare tecnici, fuggendo da tutto quello che alludesse a realtà culturali o spirituali, negando la loro esistenza per il fatto stesso di non essere obiettive, come richiedono i fatti scientifici. Ma il medico non è, o non dovrebbe essere esclusivamente, un tecnico, poiché si confronta con esseri umani e non con automi.
La medicina attuale ha escluso dal suo ambito l'individuo, dice Carballo, inteso come essere che sperimenta vicissitudini. Ma, ovviamente, l'uomo è più che un concetto meccanicista. La dimenticanza da parte della medicina dell'uomo, inteso in una maniera integrale, implica che questa parte non riconosciuta si manifesti in maniera caotica nel sistema sanitario. La società attuale deve sempre di più soddisfare, sotto forma di intervento medico, ogni miseria personale. L'infelicità, familiare o sociale si ripercuote sull'ambito sanitario perché dietro il "travestimento" della malattia organica si nasconde la sofferenza esistenziale dell'essere umano. Il sistema si fa carico allora di maneggiare quell'organicità, il che implica un aumento della iatrogenia ed a sua volta dei "modelli", delle forme di ammalarsi. Il medico ha perso gran parte del suo prestigio, trasformandosi in un funzionario, mentre i pazienti "divinizzano" la tecnologia che razionalmente si è arrivati ad ipertrofizzare in una difensiva "fuga in avanti" nella quale il professionista non parla oramai col paziente, non permette l'espressione umana di quella sofferenza, benché inconsciamente, nei suoi gesti, nei suoi commenti al margine etc, il suo impatto sul malato è enorme ed a volte brutale, quel malato che, sempre di più, si trasforma in un mero numero. Non solo, Carballo ipotizza anche che lo "stile" di ammalarsi sia il riflesso di meccanismi che si originano in altri ambiti della persona più profondi e "segreti".

Gli individui che hanno sperimentato un numero maggiore di malattie le soffrono di ogni tipo, piccole o lievi, e gravi e prolungate. Queste malattie colpiscono diversi sistemi organici e sembra esserci una correlazione matematica tra la maggiore frequenza del successivo ammalarsi ed il maggiore numero di sistemi o apparati dell'organismo che sono colpiti dalla malattia.
A suo tempo si scopre, sempre in questi gruppi di individui "con tendenza ad essere malati durante la loro vita" che qualunque sia la natura ed eziologia della malattia di cui soffrono, vi è sempre un parallelismo tra la frequenza con cui presentano mali "fisici", chiamati "organici", e la frequenza con la quale questi stessi individui sono colpiti da disturbi dell'affettività, dell'umore, del pensiero o della condotta.

Carballo non manca di riportare puntualmente la sua esperienza di anni di lavoro come medico nonchè gli studi in quegli anni pubblicati che avevano evidenziato come nella strutturazione della personalità degli individui che poi sviluppano una malattia organica ci sia un'utilizzazione massiccia di meccanismi legati a disturbi della condotta, del pensiero e dell'umore.
La "malattia" è uno stato di tutto l'organismo, e quando una persona si sposta dallo stato di "salute" allo stato di "malattia", la "malattia" può manifestarsi con una varietà di sindromi che appaiono, di volta in volta, in maniera consecutiva o alternata.

Se si esamina con cura che cosa è quello che caratterizza, dentro questi gruppi propizi ad essere malati, i periodi in cui sono stati con relativa salute e le epoche brutte, di poca salute o di malattia grave, si scopre, innanzitutto, che le malattie, come prima abbiamo visto, hanno tendenza a presentarsi raggruppate, come in grappoli o in "accumuli." Generalmente questi gruppi di malattie sono costituiti da affezioni varie che riguardano distinti sistemi corporali e che possiamo osservare, successivamente o alternativamente, per un periodo di vari anni, generalmente cinque o dieci. La continuazione dello studio a cui mi sto riferendo ha portato all'importante scoperta che "qualunque perturbazione grave nelle relazioni interpersonali o qualunque cambiamento notevole nelle esigenze della situazione sociale, quasi in maniera invariabile è vincolato con alcune piccole modificazioni in umore, pensiero, condotta, etc., e, contemporaneamente, con disturbi lievi di tipo organico."

In "Teoria e Pratica psicosomatica" (1984), Rof Carballo torna a chiarire con un percorso integrale le basi euristiche della medicina psicosomatica e di tutte le discipline ad essa connesse.
Considerata come una ripresa della sua prima opera "Patologia Psicosomatica", si nota l'evoluzione della scienza e la sua apertura a campi del sapere considerati "trascendentali". In quest'opera egli incorpora tutta la nuova informazione acquisita sui neurotrasmettitori, i neuropeptidi, l'asimmetria interemisferica, la psiconeuroimmunologia, la teoria del caos etc. Solo nella sua lettura diretta possiamo farci carico di tanto immenso tesoro scientifico, teorico-pratico ed antropologico. Riportiamo solo qualche citazione come esempio, relativa al punto in cui Carballo riassume la sua posizione e pensiero.

Se dovessi riassumere i punti essenziali di questo nuovo orizzonte lo farei insistendo in orientamenti che il lettore vedrà sviluppati nei capitoli che seguono:
In primo luogo. La mia tesi dell'intreccio costitutivo, raccolta dallo psicoterapeuta di gruppo Foulkes nei suoi lavori, e che esposi in "Urdimbre afectiva y enfermedad", è stata reiteratamente ratificata da investigazioni cliniche, di laboratorio, sociologiche, pediatriche, biochimiche, endocrinologiche, etc. In questo libro, come nel mio contributo al volume pubblicato da Pinés in omaggio a Foulkes, unisco questo tema dell'intreccio costitutivo con qualcosa di primordiale: l'attitudine critica davanti all'attuale "paradigma scientifico" e che, a mio giudizio è rappresentato dalla Metascienza dei pensatori scandinavi.
Secondo. I nuovi concetti di "asimmetria emisferica", (a dispetto delle sane critiche di cui sono stati oggetto), come la denominata "neurofisiologia" della trascendenza, con la sua biochimica corrispondente, servono da articolazione tra l'Antropologia medica della scuola di Victor v. Weizsácker, di Siebeck, Laín Entralgo, etc., ed ultimamente di Kütemeyery, ed i progressi realizzati nella neurobio-chimica moderna.
Terzo. Insisto in questo libro nel pensiero che al centro della futura Patologia psicosomatica sta lo spiegamento delle nostre conoscenze nel campo fruttifero dei cosiddetti "autocoidi" e dei "neuropeptidi cerebrali", cioè, dei trasmettitori e modulatori dell'azione nervosa.
Quarto. Per ragioni di spazio ho dovuto riassumere la gran esperienza clinica acquisita negli ultimi anni sull'importanza della trasmissione familiare nella disposizione morbosa che per alcuni autori sarebbe il centro cruciale della Patologia psicosomatica. Affronto queste questioni nel capitolo sul linguaggio, in quello dedicato alla Psicoterapia di gruppo, in maniera più concreta nel capitolo dell'Influenza patogena delle famiglie chiamate "restrittive" e nelle trasmissioni di "ingiunzioni" o "lealtà invisibili" ogni giorno più palesi nella clinica quotidiana.
Quinto. Concedo attenzione all'innovazione profonda che rappresentano nella Patologia psicosomatica i rivoluzionari dati sulla Psicoimmunologia, insistendo nella complessità dei fattori determinanti che inducono esperti investigatori a mettere in questione la validità esclusiva della "causalità lineare", schematica in eccesso, parlando di una nuova "causalità", la "reticolare" nella quale i diversi fattori si intrecciano e sovrappongono in maniera a volte poco facile da capire.
Sesto. Come preludio indispensabile allo studio della Patologia della società contemporanea, della quale l'individuale molte volte non è più che un riflesso, insisto nell'aumento nel nostro tempo di quello che ho chiamato "sindrome limbica" e che si conosce nel mondo con la sigla, discutibile, ma sulla quale si pubblica incessantemente di "malati liminari" o "borderline."
Settimo. La bioregolazione è distaccata dalla sua posizione chiave. Al suo interno comincia ad articolarsi la Patologia della persona nei suoi aspetti fondamentali con le conquiste pragmatiche delle tecniche del rilassamento, tutto ciò in accordo con la dialettica che si viene stabilendo tra Oriente ed Occidente in quanto ai parametri di osservazione della realtà e dell'uomo. Si parla ora per armonizzare psicoanalisi e tecniche di condizionamento o di rilassamento di una Patologia dell'intefaccia o dell'interfase. In fondo, la Patologia psicosomatica ha avuto sempre la virtù, pericolosa e per ciò creatrice di tante diffidenze, di muoversi in quella frontiera o cornice per la quale va quell'essere enigmatico che è l'uomo e che nel nostro tempo trascorre più tempo che mai sui precipizi ed abissi della storia.
[...] la messa a fuoco psico-bio-sociale di Engel deve essere completata con un fattore in più: lo storico. Solo lo studio storico-sociale dell'epoca in cui viviamo può insegnare al medico i poteri patogeni che si nascondono in una società malata. Si deve fare quel "passo indietro" che gli permetta di comprendersi, lui stesso, dentro questa società di transizione come elemento che possa giudicarla e correggerla. Tale è, insomma, la messa a fuoco che ho preteso di dare a questo libro: quello di una Medicina che si interroga su sé stessa non perdendo di vista le qualità morbose della società in cui vive. Il medico non deve essere funzionario, né sacerdote, né biomedico, né psicoanalista. Deve essere un uomo nuovo dentro una società nuova che contribuirà a forgiare con la sua critica, la sua riflessione e la sua analisi. Partendo sempre da quello che dalle sue origini è stato il medico: una forma di amore verso prossimo piena di sapere e di profondità.

 

[1]Carballo J.R., Urdimbre afectiva y enfermedad, Barcelona, Labor, 1961, p. 433, (mia traduzione).

[2]Carballo J.R., Urdimbre afectiva y enfermedad, Barcelona, Labor, 1961, p. 435, (mia traduzione).

[3]Carballo J.R., Teoría y práctica psicosomática, Bilbao, Descleé de Brouwer, 1984, pp. 10-11, (mia traduzione).

 

Luciano Tronchin, La psicosomatica olistica di Juan Rof Carballo, Ebook Ecobiosistemica, 2019

 

Capitolo 1. Juan Rof Carballo. 3

Capitolo 2. L'emozione ed il cervello interno (sistema limbico)9

Capitolo 3. L’ epigenetica. 12

Capitolo 4. Psiconeuroimmunologia. 16

Capitolo 5. La teoria dell'intreccio affettivo. 20

Capitolo 6. L'attività creatrice. 30

Capitolo 7. La medicina psicosomatica.32

Capitolo 8. La realtà velata. 37

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